Diversamente
Cosa possono fare insieme un convinto sindaco progressista senza idee ed una giovane brillante persa nei meandri della sua vita? In cosa la diversità portata al suo estremo è fonte di vera ricchezza? Difficile da immaginare, ma Nicolas Pariser una risposta a questa domanda ce l’ha e la urla silenziosamente tra le sequenze di questa pellicola.
Alice e il sindaco viaggiano su binari paralleli: i loro caratteri sono agli antipodi, le loro abitudini sono tutto fuor che simili e si trovano in punti della vita diametralmente opposti. Un giorno, nella Lione a noi coeva, in prossimità delle elezioni, i loro viaggi si incontrano: Paul Therneau, il sindaco, è in crisi perché non ha più idee. Ne avute per oltre trent’anni, sempre nuove, a volte addirittura troppe, ed ora il grande nulla incombe su di lui. Per un primo cittadino progressista non avere idee non è esattamente la più efficace delle strategie di campagna elettorale ed è proprio per questo che viene assunta Alice, il cui compito è esattamente quello di risvegliare l’inventiva del sindaco.
Alice ha studiato Lettere ed inizia a scrivere per il sindaco alcune note di natura filosofica: è così che Paul vuole uscire da questa blocco, tramite la filosofia. Gli spettatori imparano a conoscerlo con e attraverso Alice: la prima impressione è quella di un uomo stanco e disinteressato al suo lavoro, ma a questo quadro superficiale si aggiungono poco alla volta tanti piccoli tasselli che formano un’immagine personale di Paul Therneau, prima che del sindaco di Lione. La presenza di Alice dà i frutti sperati, ormai il duo è inseparabile ed efficiente, la macchina municipale riparte. È in questo momento che spicca in la diversità di Alice non solo rispetto al sindaco, e si è già detto come, ma anche rispetto ai colleghi di pari grado: è diversa per la sua mentalità e la sua tranquillità in ogni momento; è diversa per i vestiti che porta. Il blu dei colleghi, quasi fosse una divisa o un simbolo, è in netto contrasto con le camicette colorate e i jeans che vediamo indossare da Alice per tutta la durata del film. Alice è insomma diversa e non ha paura di ammetterlo; ha idee diverse e le espone senza remore, spicca senza imporsi, parla senza urlare, scrive senza strafare. È brillante, come si diceva all’inizio, ma comunque spaesata, persa. Il rapporto con il sindaco, che sarà sempre professionalmente più stretto, la aiuterà a far luce sul suo futuro; la diversità di Alice lo aiuterà a far luce sulle sue idee. È un rapporto di simbiosi, di reciproco aiuto.
Ma tornando sulla domanda posta all’inizio: in cosa la diversità è fonte di ricchezza? Come diceva John Stuart Mill, la diversità e la pluralità sono le basi della libertà. Ed è dalla libertà che nascono le idee. Perciò, è la diversità che nutre il pensiero di Paul, l’esperienza di Alice e le idee del mondo.
A cura di Agnese Graziani