Frances Ha: la vita è un compromesso

Una ragazza bionda corre per le strade di Chinatown accompagnata dalle note di Modern Love di David Bowie, schiva i passanti con leggerezza ed esegue qualche piroetta davanti allo stupore della gente. L’omaggio alla scena cult di Rosso sangue di Carax diventa l’esplosione parossistica della gioia di Frances, che è al settimo cielo perché si è appena trasferita a casa di Benji e Lev, due giovani artisti che vivono in un bell’appartamento newyorkese. A Frances sembra di aver trovato un nuovo angolo di Paradiso dopo essere stata abbandonata da Sophie, l’amica con cui aveva condiviso tutto fin dagli anni del college.

Le due ragazze si collocano ai poli opposti del globo eppure è come fossero «uguali ma coi capelli diversi». Frances è un’aspirante ballerina scarmigliata, teneramente goffa e impacciata mentre Sophie lavora nell’editoria e ha una routine scandita dalle email che le arrivano sul cellulare. L’una partecipa completamente della vita dell’altra e la loro quotidianità è scandita da gesti complici e rituali: dormono persino nello stesso letto, a patto che Frances si tolga i calzini che ha tenuto su tutto il giorno, perché Sophie questo proprio non riesce a tollerarlo. Insieme progettano la loro vita proiettandosi in un futuro in cui entrambe sono affermate ma sempre insieme.

E tuttavia questo sembra non essere destinato ad accadere. L’esistenza si mette in mezzo coi suoi imprevisti e i suoi capovolgimenti. Sophie lascia l’appartamento che condivideva con Frances e i fili così fitti e stretti che sembravano legarle iniziano a farsi più radi e allentati. L’aspirante ballerina perde il suo centro di gravità e inizia a turbinare da una parte all’altra alla ricerca di qualcosa che le possa offrire un po’ di calma. Il tutto sotto il velo del bianco e nero, scelta registica che sembra conferire un senso di atemporalità alla pellicola, che sotto certi aspetti ricorda un po’ un romanzo di formazione.

Anche se per una giovane è infatti difficile trovare un posto nel mondo, soprattutto quando tutti sembrano andare avanti e l’unica strada che ti si prospetta ti riporta indietro di anni, prima o poi le soddisfazioni arrivano. I legami con le radici profonde non si cancellano mai facilmente, le aspirazioni si traducono in buoni risultati a cui si arriva per vie alternative e alla fine, con un po’ di perseveranza, si riesce anche a trovare il proprio nido: un appartamento ancora spoglio ma con una cassetta delle lettere in cui poter finalmente inserire il proprio nome. Poco importa se Frances Halladay per intero non ci stia e debba essere troncato in Frances Ha. Nella vita a volte bisogna scendere a compromessi.

A cura di Mattia Rizzi