Risolvere il passato per liberarsi del futuro
In un centralino per le emergenze rispondere a disperate chiamate d’aiuto è all’ordine del giorno, ma ne basta una per cambiare la vita. Questo è quello che succede ad Asger Holm, agente di polizia relegato a semplice centralinista a causa di alcuni errori che hanno tormentato il suo passato. Questa punizione lo umilia nel profondo e lo porta a vivere con agitata insofferenza il ruolo di semplice intermediario, sempre consapevole delle emergenze ma mai in grado di risolverle. Questo fino a quando la chiamata disperata di una donna ne scatena l’orgoglio, telefonando per denunciare il proprio rapimento e lanciando un grido d’aiuto che viene colto ad Asger, pronto a sacrificare il rispetto del protocollo e delle regole pur di salvare la donna in difficoltà. Le sue buone intenzioni, però, si scontrano con la complessità di una storia che diviene pericolosa.
Una sola voce narrante, un’inquadratura continua che trasmette un angosciante senso di claustrofobia, la tensione di una narrazione vivace e pulsante. È questo ciò che accade nel primo lungometraggio di Gustav Möller, regista danese sconosciuto al pubblico generalista ma abile nel confezionare una storia credibile, originale e carica di tensione. La colpa inconfessabile di Asger avvolge la storia di mistero e morbosa curiosità, un’atmosfera fredda e nordica che lascia trasparire la cultura pungente dei paesi scandinavi, legati alla cultura protestante che dedica ad ogni colpevole la giusta pena.
La verità del film si regge in un equilibrio precario fra l’intersecarsi di diversi scenari narrativi: da un lato il dramma della donna rapita ed il suo grido d’aiuto, dall’altro il passato tormentato di Asger. Una storia che rientra per definizione nel genere del thriller e riesce ad incarnarlo in modo convincente, una pellicola riuscita, matura e interessante, una piacevole prova cinematografica insolitamente proveniente da una terra lontana dal cinema generalista ma che conquista il parere di critici e pubblico.
A cura di Alessandro Benedetti