Il sale delle lacrime: l’amore giovane

Il regista Philippe Garrel, tornando su un tema a lui caro e senza risultare ridondante, sceglie di raccontare ancora nel suo cinema la tematica dell’amore giovanile. Le passioni della giovinezza presenti ne Il sale delle lacrime offrono infatti la possibilità di riflettere in merito ai rapporti relazionali (d’amore e non solo) della contemporaneità.

Luc si reca a Parigi per sostenere un esame di ammissione con lo scopo di entrare in un’accademia di falegnameria piuttosto rinomata. Alla fermata dell’autobus incontra una ragazza, Djemila, e la convince a uscire la sera stessa. Dai loro sguardi si scorge l’improvviso ardore nato tra i due. Luc deve però tornare presto al suo paese, dove lavora in una bottega con suo padre, e le promette che si sarebbero rivisti presto. Sulla strada per casa si imbatte in Geneviève, una vecchia fiamma, e inizia con lei una storia d’amore che implicherà una brusca decisione nella sua vita.

Nella società di oggi è facile venire travolti da uno stile di vita ad alta velocità, in cui ci si ritrova immersi più o meno inconsapevolmente. Tutto è estremamente rapido: il consumo dei beni usa e getta, i bombardamenti di informazioni in circolazione cui siamo sottoposti e persino la durata effimera dei nostri rapporti. Sebbene il film non metta a fuoco nello specifico una vita all’insegna del consumismo, Luc appare pervaso da una certa frenesia che gli impedisce di assaporare quel senso dell’attesa. Egli è privato della pazienza necessaria per consolidare le relazioni umane, specialmente quando si tratta di una storia d’amore.

Vivendo inoltre in un mondo in cui tutto si trasforma velocemente, si tende a cambiare, con la stessa facilità, anche ciò che non funziona. Al primo problema si passa oltre, si cercano nuovi inizi, nuove persone, nuovi amori. Luc, per esempio, trova conforto nella ritrovata Geneviève, sensuale e vorace, perfetta per colmare le mancanze riscontrate con Djemila, che è invece timida e insicura. Perciò è evidente come l’immaturità delle passioni giovanili porti all’incomprensione di cosa sia il vero amore, in quanto, spesso, si preferisce vivere le relazioni fuggendo dalle difficoltà per ritrovare un certo benessere egoistico.

Girato in bianco e nero per accentuare contenutisticamente una mancata presenza di colore all’interno dei rapporti umani, Il sale delle lacrime risulta un film godibile soltanto a tratti, nonostante i dialoghi siano realistici e ben scritti. In una scena di ballo, una delle più azzeccate del film, Luc balla sfrenato con una ragazza svelando tutta la sua indole passionale e carnale nei confronti della donna. Essa lo induce a provare forti emozioni positive e, al contempo, è in grado di infondere dubbi esistenziali, incertezze e incomprensioni.

«Luc era preoccupato dall’idea che l’amore potesse non esistere», rivela una voce fuori campo. «Se avesse chiesto a sé stesso se conosceva il vero amore, si sarebbe sentito obbligato a dire di no». La frase racchiude tutto il sentimento e il senso de Il sale delle lacrime: amore, desiderio, dolore.

A cura di Matteo Malaisi