Storia di un matrimonio
Una telecamera si avvicina lentamente ad una giovane coppia seduta schiena contro schiena su un prato. L’uno prova ad indovinare il numero a cui pensa l’altro: in questo modo, spiega la ragazza, si creerà una connessione maggiore tra loro, mentre sui loro volti si legge la spensieratezza tipica di una relazione agli albori.
Eppure, la lunga storia d’amore tra Leonard Bernstein e Felicia Montealegre, protagonisti di Maestro, è tutt’altro che semplice. Non è solo la carriera ad intralciare il loro rapporto, ma anche i continui e ripetuti tradimenti da parte di lui. Più che descrivere, come in un tradizionale biopic, la vita del compositore, Maestro si focalizza sul matrimonio di Bernstein e Montealegre, attraverso una divisione netta di colori che scandiscono i diversi momenti della storia.
Se il bianco e nero della prima metà del film ricorda i film d’epoca, in cui la vita sembrava meno complessa, i nitidi colori della seconda parte della pellicola ci riportano ad una realtà dolorosa, nella quale Felicia deve fare i conti con un matrimonio che non può salvare da sola.
La musica è sempre presente, ma la sua è una presenza che non catalizza l’attenzione se non in alcuni momenti cardine. West Side Story, l’opera più famosa di Bernstein compositore che fece così tanto successo da essere trasposta cinematograficamente due volte, viene menzionata en passant, casualmente: lo spettatore sa già tutto, meglio raccontare altro. Meglio approfondire i conflitti tra Leonard e Felicia, che affrontano i loro problemi coniugali come ferite quasi insanabili, tenendo i figli all’oscuro dei veri motivi per i quali la coppia si sta allontanando sempre di più, giorno dopo giorno.
Bradley Cooper è in Maestro doppiamente direttore: oltre ad interpretare Bernstein, infatti, l’attore firma anche la regia e sceneggiatura del film. In origine il film avrebbe dovuto essere diretto da Steven Spielberg, che però ha deciso di rinunciare per concentrarsi proprio sulla sua versione West Side Story, consegnando il timone a Cooper. Spielberg rimane comunque come produttore, insieme a Martin Scorsese. La sceneggiatura, scritta a quattro mani con Josh Singer (Il caso Spotlight, The Post), mostra una maturità notevole per l’attore, che dopo il plauso generale per A star is born torna a parlare, con Maestro, di musica e d’amore.
Accanto a lui, Carey Mulligan regala l’interpretazione straordinaria di una Felicia dolente, battagliera, coraggiosa ed elegante anche nel dolore. Il punto di vista è anche il suo: non è solo la storia di un maestro, ma di una coppia, di una famiglia che combatte, si scontra e si riunisce. Passano gli anni, cambiano gli amori ma Leonard per Felicia c’è, in un trentennio di palcoscenici, appartamenti eleganti in centro a New York e case in campagna.
A cura di Claudia Maria Baschiera