Compassione, cura e solidarietà: la lezione di Isabel Wilkerson

«Un mondo senza le caste renderebbe tutti liberi». Si chiude così Caste: The Origins of Our Discontents, il libro di Isabel Wilkerson dedicato al sistema discriminatorio su cui da secoli si regge la nostra società. Origin di Ava Du Vernay ripercorre la genesi del volume, seguendo le tappe del processo intellettuale che si cela dietro la scrittura di un’opera diventata un caso editoriale.

Dopo aver perso prima il marito e poi la madre, Isabel trova la forza per dedicarsi a un nuovo progetto: un libro che indaghi il rapporto tra il razzismo americano, il totalitarismo nazista e il sistema di caste indiane. Sebbene amici e colleghi siano perplessi e non riescano a trovare il filo-rosso che lega questi temi, l’intento della scrittrice è chiaro: dimostrare che dietro a crimini apparentemente riconducibili all’odio razziale si cela in realtà una stratificazione sociale gerarchica da cui derivano le discriminazioni nei confronti di gruppi considerati inferiori.

Ricostruzione documentaria, realizzazione di interviste e indagini sul campo sono le tappe necessarie per confezionare un’opera che non ha la pretesa di risolvere il problema messo in luce, quanto la speranza di fornire alcuni strumenti per affrontarlo correttamente. Wilkerson individua infatti otto pilastri che sorreggono il sistema delle caste, dall’endogamia alla disumanizzazione dell’individuo, e indica una strada da percorrere per imparare a riconoscerli.

Pur mantenendo sempre un andamento lineare, Origin si sposta nello spazio e nel tempo e mescola la storia personale di Isabel alle vicende degli intellettuali e degli statisti che, prima di lei, si sono occupati del sistema delle caste. Aunjanue Ellis-Taylor consegna al pubblico una solida interpretazione della giornalista, restituendo un’immagine dignitosa e convincente della vincitrice del premio Pulitzer. Il risultato è un film sì un po’ retorico, con picchi molto didascalici soprattutto nel finale, e tuttavia dall’intento nobile: apprendere i valori della compassione, della cura e della solidarietà per uscire «dai solchi consumati della routine» e scardinare così la gerarchia castale.

A cura di Mattia Rizzi