Cambiamento o emancipazione?
Immergetevi per un attimo nell’atmosfera dell’Italia del 2000: tutto parla di cambiamento. Cambia secolo, cambia millennio, cambiano elettrodomestici e cambia modo di comunicare. Cambia tutto, tranne la vostra quotidianità.
Rosalba è una donna di mezza età, moglie dell’infedele Mimmo e madre di due adolescenti. Vive a Pescara con la sua famiglia, frequenta da sempre lo stesso giro di amici e nella vita fa la casalinga. La monotonia e l’insoddisfazione, forse inconscia, della sua vita stanno per essere distrutte dal cambio millennio. Il vento del Ventunesimo secolo le toglierà il paraocchi di quella tradizione divenuta prigionia, allargando il suo sguardo non solo verso il mondo ma anche verso sé stessa, innescando uno scontro dolcemente feroce tra passato e futuro.
A rendere possibile tutto questo è l’episodio che apre la pellicola: durante un tour inconfondibilmente italiano per i luoghi-simbolo del nostro Paese, Rosalba viene dimenticata in un autogrill dalla sua comitiva. Nonostante l’intimazione del marito a non muoversi, la donna decide di tornare a casa facendo autostop. È proprio nel dialogo (che lei non aveva mai avuto) con una estranea che si rende conto di quanto effettivamente la sua vita fosse bloccata: è spinta da questo pensiero che decide di visitare Venezia, giusto perché non l’ha mai vista, ed essere a casa l’indomani quando la sua famiglia sarà di ritorno.
Ma l’arrivo in laguna innesca sentimenti nuovi per la donna, sentimenti veri e profondi e la voglia di emanciparsi dal suo ruolo così pesantemente circoscritto da altri. A Venezia Rosalba scoprirà l’amore, la vita e la dignità del lavoro. Scoprirà mentalità e mondi diversi e sarà lei a cambiare, profondamente e radicalmente. Tutti questi elementi, insieme, la renderanno una donna emancipata ed indipendente.
Pane e tulipani si conferma come una commedia pluripremiata e apprezzata non solo in Italia, che con tenerezza e determinazione riesce ad essere attuale nonostante gli anni trascorsi, raccontandoci di tematiche senza tempo come il cambiamento e di tematiche ancora urgenti come l’emancipazione femminile. Il risultato di una regia e di un cast impeccabili è aver portato sul grande schermo un viaggio interiore denso, con cui tutti dobbiamo fare i conti se vogliamo davvero che la nostra esistenza collabori al percorso di quel mondo che vuole migliorare sempre un pochino, nella speranza che un giorno riusciremo a crescere i nostri figli a pane e tulipani.
A cura di Agnese Graziani