Povere creature! La fiaba di Bella
La giovane Bella (Emma Stone) viene riportata in vita dal carismatico scienziato Dr. Godwin Baxter (Willem Dafoe) grazie a un esperimento tanto geniale quanto folle. Costretta a una vita di reclusione nella splendida villa del suo “God”, creatore, troverà il modo di partire all’avventura, alla scoperta del mondo, in compagnia dell’affascinante avvocato Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo).
Povere creature! rende chiaro fin dai primi minuti le intenzioni e la cifra stilistica del suo autore. Nella scena di apertura viene mostrata una figura umana che cammina per le scale di una villa: non è mai visibile per intero, l’inquadratura taglia la sagoma del corpo, come a voler sottolineare un’umanità̀ spezzata e scomposta, che fatica a mettere insieme i pezzi per costruire un futuro più umano. Anche altri indizi sono riconducibili al tema della frammentarietà e della menomazione dei corpi: il volto sfigurato di Godwin e gli strambi animali che scorrazzano per le mura della villa, come la gallina con la testa da maiale, uno dei “animali domestici” del dottore.
Yorgos Lanthimos, regista greco noto per i suoi film controversi, realizza un’opera davvero eccellente e impeccabile da tanti punti di vista, confezionando una pellicola in cui distopia, manipolazione del corpo e della mente sono nuovamente i temi forti che già avevano contraddistinto il suo cinema. Per esempio, seppur la costrizione iniziale del Dr. Godwin ricordi moltissimo l’imposizione paterna presente in Dogtooth, il pragmatico scienziato si dimostra, al contrario, un padre amorevole e consapevole dell’importanza di conferire il libero arbitrio a Bella.
Lanthimos sceglie di adattare l’omonimo romanzo dello scrittore e artista visivo scozzese Alasdair Gray, che presenta palesiriferimenti all’opera di Mary Shelly, dando vita a una Frankenstein al femminile; una fiaba gotica grottesca dalle scenografie e dai costumi strabilianti. Tutto il design di Povere creature! crea infatti un’atmosfera dal fortissimo impatto visivo, alimentato da un’eccellente direzione della fotografia e dalla rappresentazione di un mondo esterno ai limiti della distopia.
È straordinario vedere l’evoluzione del personaggio di Bella, a partire dai primi passi, verso una presa di coscienza della sua esistenza, dalla stretta sorveglianza messa in atto dall’assistente del Dr. Godwin, Max, che finirà per innamorarsi di lei, fino alla sua emancipazione in giro per il mondo, dove la ragazza scoprirà,attraverso le sue burrascose esperienze di vita, tutti i sentimenti e la complessità dell’animo umano. Una prova attoriale straordinaria da parte di tutto il cast, con una menzione speciale proprio per Emma Stone.
A cura di Matteo Malaisi