Us and Them: un viaggio di separazione

«Abbiamo tutto alla fine. Tranne l’un l’altro.»

Qual è il prezzo del futuro? A volte l’amore, quello puro e inesperto, faticoso, insostenibile, che crolla sotto la pressione dei compromessi, che non li accetta, non li vuole. Us and Them racconta di uno scontro/incontro con un’alterità che non possiamo controllare, ma che può influenzarci a tal punto da plasmare in noi un’idea di ciò che vorremmo essere, per poi diventare quello che di più distante esiste da essa.

Rene Liu, al suo debutto alla regia, descrive un Paese, la Cina, attraverso lo sguardo delle giovani generazioni che dalle periferie si spostano verso Pechino alla ricerca di opportunità. Xiaoxiao e Lin sono estranei e stranieri in una nuova città, si scoprono reciprocamente e crescono insieme. Si incontrano sul treno per tornare a casa durante il periodo di Chunyun (a ridosso del Capodanno cinese), si separano anni dopo sulla metropolitana della Capitale e si ritrovano su un volo di linea che viene cancellato, che non decolla; tutti luoghi di movimento, di una realtà che cambia già nel momento in cui accade, inafferrabile come la mente e i pensieri dell’altro. Hanno sentimenti confusi e incostanti, non sanno quale e quanto spazio destinare alla relazione e a loro stessi, comunicano attraverso un videogioco costruito su tentativi, ostacoli e difficoltà.

Il passato è a colori, ma è il presente in bianco e nero a rievocare la malinconia che solo il primo amore della vita porta con sé e per il quale «si coglierebbero le stelle del cielo». È il mancarsi, il mancare il momento giusto, l’essere sommersi dai se e dalle possibilità, l’essere distratti, il dimenticarsi di chiedere scusa a farci perdere qualcuno di importante. Allora non esiste più un noi, ma una distanza scandita da ricordi e incontri solo immaginati e un futuro che quel noi ha inevitabilmente trasformato. La storia diventa quindi un percorso di responsabilizzazione e ricerca di indipendenza che i due protagonisti vivono prima insieme e poi lontani, diventando anche un modo per riflettere su una società che disprezza le fragilità e l’autenticità e spesso predilige il successo e la carriera a discapito della famiglia e dell’amore. In queste due ore, il tema universale della perdita è affrontato con dolcezza e nostalgia, senza mai scadere nel melodramma.

Gli ultimi cinque minuti del film sono dedicati ai titoli di coda accompagnati da frammenti di realtà: persone da tutta la Cina lanciano messaggi a coloro che hanno amato e hanno perso. Non del tutto, ma solo per il futuro.

A cura di Emma Onesti